Chi si ricorda delle classi speciali per “zingari” chiamate Lacio Drom?  Quali segni hanno lasciato nelle persone sedute a quei banchi? È possibile pensare insieme una scuola inclusiva in cui tutti e tutte, possano essere protagonisti di un futuro di partecipazione e condivisione? 

Storie nella storia risponde a queste domande attraverso le voci della comunità rom e sinti di Firenze e Prato per inserirle in un racconto d’insieme.

180.000

la stima di rom e sinti presenti in Italia

0,2

la % di sinti e rom rispetto alla popolazione nazionale

83

la % di odio verso i rom e sinti in Italia nel 2019

0

il numero di rom e sinti nomadi per cultura

Interviste

Storie Nella Storia ha intervistato più di cinquanta persone rom e sinte che vivono tra Prato e Firenze, chiedendo loro di raccontare la propria esperienza scolastica. Le persone intervistate appartengono a generazioni e storie diverse. Alcune di loro hanno frequentato le classi speciali “Lacio Drom” vivendo un’esperienza di segregazione, altri sono stati a scuola negli anni successivi all’abolizione delle classi speciali, scontrandosi con un contesto spesso fortemente discriminatorio, altri ancora, appartenenti alla diaspora rom proveniente della ex Jugoslavia, hanno frequentato le scuole partendo dall’esperienza dei campi nomadi, che ha determinato il punto di partenza e, a volte, l’esito del rapporto con l’istituzione scolastica.

Le interviste sono state rivolte anche a chi, a vario titolo, come insegnante, dirigente scolastico, operatore sociale, amministratore, ha avuto una parte attiva nella scuola e sul territorio e ha potuto confrontarsi sul campo con criticità, limiti, risorse e possibilità dei contesti educativi. Se ne ricava un racconto collettivo che è una parte della storia della scuola e della costruzione di cittadinanza.

casa, esclusione, identità, partecipazione, pregiudizi
famiglia, identità, partecipazione, pregiudizi

La Nostra Equipe

Storie nella storia ricostruisce le tappe della scolarizzazione di sinti e rom in Italia e descrive, attraverso la voce dei protagonisti, l’inclusione e l’esclusione, i processi educativi positivi e le pratiche di tenuta a distanza subite da queste comunità.

Perché abbiamo chiesto a diverse generazioni di raccontare la propria storia? 

Siamo convinti che raccontare la storia di una comunità significa riconoscerle piena cittadinanza e che solo ascoltando le voci di chi, rom o sinti, in prima persona ha vissuto gli effetti delle politiche educative di questo paese, sia possibile costruire insieme relazioni significative, percorsi di amicizia reali e di piena partecipazione nel presente.

Ci rivolgiamo a chi ha voglia di ascoltare le comunità, a chi ha voglia di conoscere, approfondire e comprendere le tappe storico-educative che hanno caratterizzato la storia rom e sinti in Italia e che hanno determinato il modo cui oggi vivono la scuola i ragazzi e le ragazze che appartengono a queste comunità. Intercettare desideri, aspettative e bisogni delle ragazze e dei ragazzi è fondamentale per pensare a una scuola e a una società realmente inclusive, così come è fondamentale pensarne la realizzazione come responsabilità sociale condivisa.

Per questo Storie Nella Storia ha chiesto di raccontare la propria esperienza anche a chi, a vario titolo, come insegnante, dirigente scolastico, operatore sociale, amministratore ha avuto una parte attiva nella scuola e sul territorio e ha potuto confrontarsi sul campo con criticità, limiti, risorse e possibilità dei contesti educativi.  

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Gilberto Scali

Responsabile Progettuale e Responsabile Area Inclusione Sociale e Minoranze Cat Cooperativa Sociale

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Eva Rizzin

Responsabile della Ricerca e della Documentazione

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Annamaria Marradi

 Rev. Abate del Tempio Shinnyoji

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Danny Lanza

Videomaker

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Ernesto Grandini

Mediatore Culturale

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Razija Rufat

Mediatrice Culturale

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Luca Bravi

Responsabile scientifico

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Phan Thi Lan Dai

Responsabile Comunicazione

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Pierluigi Ceresoni

Operatore Sociale

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Giulia Del Re

Operatrice sociale

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